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La mia storia

Ida la Corniciaia

La mia Cornice per Laurea in Economia e Commercio l’ha fatta Loreto, il falegname amico di famiglia.

Erano gli anni dei mobili in ciliegio e quindi la mia cornice (non l’ho più cambiata) è una semplice piattina in ciliegio.

Per il piccolo ufficio di contabilità che gestivo andava più che bene, d’altronde io arrossivo ogni volta che qualcuno mi chiamava “dottoressa”!

Filò tutto liscio finché non cominciai a fare domande per l’insegnamento nelle scuole medie e superiori.

Mi accorsi subito che era troppo complicato andare ogni volta da Loreto a farmi smontare e rimontare la cornice per fare le fotocopie della Pergamena di Laurea.

Ogni anno facevo decine di fotocopie e mi imbarazzava non poco dipendere da qualcuno per “recuperare” il mio prezioso documento.

Fa strano dirlo, ma allora non c’era Google a cui chiedere, ed io, che ormai ero andata in fissa, appena vedevo una Cornice per Laurea in uno studio di Professionisti, volevo sapere come avevano risolto il problema dell’apertura, che tanto mi affliggeva.

Niente da fare, per tutti era naturale dover andare ogni volta dal falegname o corniciaio di fiducia.

I più scaltri, avendo più di uno studio, avevano fatto incorniciare le fotocopie e lasciata in una cartella sull’armadio la Pergamena originale!

Soluzione da professionisti… del crimine, direi!

Ma come facevano a stare tranquilli i miei esimi colleghi a lasciare la propria Pergamena di Laurea così alla mercè di polvere e ragnatele, quando basta poco a rovinarla per sempre!

Basta un infido ragnetto che si intrufola tra le pieghe della cartella che dovrebbe proteggerla, a lasciare un segno indelebile sul tuo insostituibile documento!

Nonostante la mia continua preoccupazione ad un certo punto dovetti arrendermi all’evidenza: se finora hanno fatto tutti così, perché farsi tanti problemi? Valeva proprio la pena mettersi a fare il Don Chisciotte delle Pergamene di Laurea? E così tra incubi e speranze finì sull’armadio anche la mia “inutile” battaglia!

Ma il mondo gira e il mio ha girato anche di più, perché è accaduto qualcosa che non avrei mai immaginato capitasse proprio a me: sono diventata una corniciaia!

I primi tempi andando in bottega a Firenze per imparare i piccoli segreti della corniceria, avevo talmente tanto da apprendere che non ricordavo più l’antico problema che mi affliggeva.

E qui apro una parentesi importantissima.

Ho scritto più volte quanto per lunghissimo tempo mi sia sentita una persona “negata” per tutto ciò che riguarda la manualità, la creatività, l’estro artistico.

E non finirò mai di essere grata ai miei maestri di bottega di Firenze per avermi insegnato senza riserve un mestiere antico ed affascinante come quello del Corniciaio.

Ma non sarei onesta se non dichiarassi apertamente quale enorme contributo mi è arrivato dalle mie clienti.

La diversità di esigenze di ciascuna, non solo dal punto di vista estetico, ma più spesso sotto l’aspetto pratico, mi ha fatto fare passi da gigante verso nuovi metodi da applicare.

Mi sono appassionata anche dei metodi di conservazione più del dovuto proprio per loro, per fare felici le mie clienti!

Non posso nascondere che certe richieste mi mettevano in agitazione, mi sembravano irrealizzabili, e magari anche un po’ esagerate.

Ma, come diceva mia nonna Ida, di cui porto il nome, non bisogna aver paura degli ostacoli che ti si parano davanti. Se li guardi bene non sono altro che i gradini della scala che ti porterà al successo!

La cornicetta maledetta

Simona arrivò un po’ alla chetichella in negozio quella mattina presto.

Ero andata un po’ prima dell’orario di apertura per fare un lavoro delicato con più tranquillità.

Mi accorsi di lei perché si era appiccicata alla vetrina e con le mani accanto al viso cercava di guardare se c’era qualcuno dentro.

Quando i nostri sguardi si sono incrociati ha avuto un sussulto e mi sembrava che se ne stesse andando, invece era corsa in macchina a prendere il suo fardello!

Pochi minuti, ed eccola lì davanti a me, ora la vedevo bene, una signora semplice, ma ben curata e con una ansia inconfondibile: aveva combinato qualcosa con una cornice che stringeva tra le mani e che quasi quasi non voleva farmi vedere, come i bambini scoperti con le mani nella Nutella!

Ho combinato un guaio! mi dice con lo sguardo basso.

Signora,vediamo cosa si può fare, replico per incoraggiarla a staccarsi da quella cornice che le si è incollata alle mani!

No, lei non può capire, mia figlia è disperata, ed io non so come fare adesso!

Era davvero nel panico più totale.

La Laurea, la sua Laurea, lei che ci tiene così tanto! Farfuglia, quasi parlasse da sola.

Ma io che ne sapevo, l’ho sistemata come meglio potevo, pensavo di fare bene, non credevo, non credevo che non si potesse fare!

Mamma mia qui le cose si complicano, penso tra me e me.

Ero ancora alle prime armi e mi sentivo abbastanza indifesa davanti ai problemi delle persone che venivano da me.

In un attimo la mia mente ha visto gli scenari più neri.

Questa era la prova provata che ero negata per la manualità, non sarei di certo riuscita a risolvere il problema della signora e la mia carriera di corniciaia finiva lì con un bel passaparola negativo sul mio conto! E vi assicuro che le chiacchiere di paese sono più potenti di qualunque social!

Finalmente, tra una lacrima e un bicchiere d’acqua, la signora, che ormai abbracciava la sua cornice come un bimbo in fasce il suo orsacchiotto, mi racconta la sua incredibile storia.

Quanti sacrifici per far studiare le sue due figlie, lei con un lavoro in una piccola sartoria locale, il marito da qualche anno disoccupato che si arrangia come può.

Ma alle ragazze non era mancato nulla, anche se dovevano viaggiare avanti e indietro per frequentare l’Università a Cassino.

La prima si era laureata già da un anno e mezzo ed ora faceva supplenze.

Appena arrivata la Pergamena di Laurea aveva fatto fare un certo numero di fotocopie per le domande ai Presidi.

Poi l’aveva posata sull’armadio.

Ma lei, la mamma, questo non poteva proprio sopportarlo!

Insomma quella Laurea è un orgoglio anche per loro, è un traguardo per cui hanno faticato tutti in famiglia!

Ha deciso: farà una sorpresa alla figlia!

Esce alla ricerca di una di quelle cornicette già pronte che costano poco ma quello passa il convento!

La trova, non è un granchè ma costa poco, e questo conta!

La compra d’impeto anche se… anche se, tornata a casa si accorge che la misura è più piccola di uno o due centimetri rispetto alla Pergamena di Laurea!

A questo punto succede il patatrack!

Mentre è tutta intenta a cercare di fare entrare la Laurea in quella disgraziata cornicetta, le viene la malaugurata idea di rifilare un po’ la parte che avanza, e con le sue affilate forbici da sarta, taglia un po’ qui e un po’ lì il prezioso documento!

Tanto, pensa, non se ne accorgerà nessuno!

A scuola di Conservazione

Dove eravamo?

Ah sì, la scuola in bottega a Firenze.

Naturalmente ci sono andata molto spesso perché ormai avevo superato l’ostacolo più grande, me stessa.

Come? Ti chiederai.

C’è un metodo molto in uso tra gli artigiani fiorentini, a loro non interessa nulla di quello che sai o non sai fare. Stai lì per farlo? Dunque, lo fai.

Tra gli altri capitò un approfondimento con un esperto di conservazione museale che lavorava per gli Uffizi.

All’inizio pensai che era troppo per me, d’altronde come poteva capitarmi di lavorare per un museo?

Per fortuna la curiosità fu più forte perché quel Corso è stato la fonte di ispirazione per risolvere il mio annoso problema (Ti ricordi… Cornici per Laurea Sicure ed Apribili).

Giorni intensi passati a scoprire tecniche antichissime e nuovi incredibili materiali studiati appositamente per la Conservazione di documenti preziosi.

E potrai facilmente immaginare cosa ho fatto appena tornata: ho aperto la mia cornice di Laurea per vedere se era stata incorniciata secondo quelle regole di conservazione.

E che te lo dico a fare?

Niente, ci ho rimesso mano e da allora ho trattato tutte le Lauree come ho fatto con la mia: cioè come documenti preziosi da conservare al meglio!

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